martedì 7 gennaio 2014

C'erano una volta

Gli storici sostengono che i nostri antenati qui in Europa utilizzassero circa 1200 specie di piante per nutrirsi. Oggi siamo ridotti a qualche decina: anche sui più ricchi cataloghi si trovano tutt'al più una sessantina di specie e varietà di ortaggi e una ventina, al massimo, di varietà di frutta.
Il catalogo francese Vilmorin Andrieaux pubblicato nel 1883 offriva 200 specie di frutti e legumi, all'epoca consumati correntemente.

La colpa è della standardizzazione nella coltivazione dei prodotti, necessaria per la vendita alla grande distribuzione organizzata.
Da qualche tempo è in atto il tentativo di recupero di queste piante "antiche", un esempio è l'Arca dei frutti dimenticati, a Badia Calavena (VR), in località Giri.

Per non parlare delle piante spontanee, ormai praticamente dimenticate perché nessuno le raccoglie in quanto è faticoso e bisogna conoscerle molto bene.

A me piacerebbe tanto assaggiare la pera briaca, o pera cocomerina, che mai ho mangiato e nemmeno visto dal vivo, e anche riprovare il sapore della frittata con gli urtis (cime del luppolo selvatico, raccolte - anche da me, bambina - lungo le siepi e i fossi) che gustavo anni e anni fa.

pera briaca
urtis

9 commenti:

  1. Qui la frittata con urtis (urticions o sclupit in lingua locale) viene ancora normalmente fatta, anche se più di rado rispetto a vent'anni fa

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  2. La pere briaca deve essere eccezionale!

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  3. Mi hai fatto venire in mente la frase che ripetiamo ogni qual volta troviamo una specie di frutto o pianta in natura
    "Sarà commestibile?".
    Ecco, dovremmo eliminare questa frase dalla nostra vita e riscoprire questi cibi perduti.

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  4. Urtis?
    Ti farà piacere sapere che i BRUSCANDOLI (in veneto) o LIVERTIN (in piemonte) vengono ancora venduti in qualche ortolano di paese...

    MAI VISTA sto tipo di pera, però! Di cosa sa?

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  5. Chissà quante altre specie di piante ci siamo persi lungo la via.

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  6. Non male come inizio... buon anno!

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  7. @Verzasoft: beati voi!
    @Redcats: mah, chi lo sa, a me intriga molto
    @Daniele: "sarà commestibile?" è una domanda fondamentale per evitare di morire avvelenati
    @Alessandra: che bello, ogni luogo ha il suo nome per le "cose" antiche; qui non si trovano manco più gli ortolani di paese.
    Non ho la più vaga idea del sapore di questa pera, dicono di moscato e di sorba (altro frutto che non ho mai mangiato)
    @Impiegata: pare migliaia
    @Ruben: grassie, ricambio gli auguri

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