martedì 3 maggio 2011

Farmaco, etimo Phàrmakon (rimedio, veleno)

Dal primo maggio 2011 è entrata in vigore una nuova direttiva europea per la regolamentazione delle erbe medicinali.
Proteste (così si favoriscono le industrie farmaceutiche, così si cancella il sapere millenario dei popoli), appelli sul web (fermate questa direttiva, vogliamo curarci come e con cosa ci pare).
Io non sono esperta dell'argomento, però mi pare giusto (leggi: basato sul buonsenso) quel che ha scritto un tale in un commento a un post di ecoblog:
1 E’ una balla che le erbe medicinali verranno messe al bando.
2 la libertà di curarsi non viene limitata dalla direttiva, in quanto i preparati naturali che prima erano dichiarati farmaci adesso non lo soranno più ma questo non ne vieta la vendita. E’ chiaro? Li puoi vendere basta che non li chiami farmaci
3 Se proprio vuoi chiamarli farmaci allora dimostra che sono efficaci! Questa direttiva ha dato sette anni di tempo per mettersi in regola. C’è chi l’ha fatto e adesso potrà vendere i proprio preparati come farmaci.

Forse questo potrà arginare la follia legislativa italiana che consente di aprire un negozio di erboristeria, dove si vendano solo prodotti confezionati, presentando unicamente una dichiarazione di inizio attività al comune. Punto. Dopodiché si possono rifilare erbe e tisane a chiunque, senza saperne un accidenti delle controindicazioni e degli effetti collaterali.

9 commenti:

  1. Non sempre sono d'accordo con le regolamentazioni della UE, sopattutto in tema alimentare, ma in questo caso penso che sia corretto dare a cesare quello che è di cesare: se un erba è effettivamente sostitutiva di un farmaco tradizionale è corretto che solo in questo caso venga definita farmaco, altrimenti rimane un erba!!!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Spero possa servire da deterrente come dici tu, ma temo che "fatta la legge, trovato l'inganno" e non per colpa di chi fa il furbetto, ma della nebulosità di certi decreti attuativi. Io sono agnostica sulle medicine alternative (come su tante altre cose eheh) ma mi rendo conto che l'effetto placebo giochi la parte principale: e quello male non fa!

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  4. mah... io non me ne intendo ma non mi fido molto delle erbe.

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  5. E' un delirio di appelli, delirante come chi fa le leggi. Isterismo e cinismo a volte si incontrano e fanno un rumore fastidioso.

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  6. Cortesemente, qualcuno potrebbe ricordare a certe teste di pinolo ministerial/europee che ci sono delle erbette che uccidono?

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  7. @Ruben: potenzialmente, tutte le "erbe" possono curare (o alleviare) qualcosa, il fatto è che se le definisci farmaco bisogna testarne scientificamente la validità
    @Polly: te pensa che la figlia del mio ex meccanico si è diplomata geometra e un mese dopo ha aperto un'erboristeria, sai che fiducia posso avere!
    @Luci: sì, però al contrario del placebo certe erbe contengono sostanze che possono provocare enormi danni
    @Ernest: io me ne fido per cose banali, come quando ci si mette il ghiaccio per sgonfiare una botta
    @Paolo (Enzo): rumore che copre le voci della ragione
    @Daniela: le teste di pinolo europee lo sanno, per quello hanno fatto la direttiva, quelle ministeriale invece no

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  8. commento senza errore madornale:
    bravissima cara, hai centrato come sempre.
    io quando sono disperata vado in erboristeria, come ultima chance. la mia erborista è laureata e spesso mi ha fornito ottimi rimedi. anche il mio medico mi ha consigliato tisane erboristiche (non confezionate) che hanno effettivamente alleviato qualche malessere.
    una volta mi sono infilata nell'erboristeria del centro commerciale. volevo prendere un prodotto per alleviare il fastidio da rinite a mia figlia. la commessa ha preferito vendermi un prodotto che costava guardacaso di più, che a suo dire potevo mettere nell'areosol. a casa ho letto il foglietto illustrativo e ho scoperto che il prodotto serviva a lenire il rossore da eccessivo "soffiamento" del naso e che non andava per nessun motivo messo nell'areosol.

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  9. Polly, mica ho capito che errore c'era

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